La fontanella di Piazza degli operai a Lauria e il tesoro dei briganti

La fontanella resta a ricordare l’antica fattezza del quartiere caratterizzato da vicoletti e porte che si affacciano l’una sull’altra complici, protettive, indiscrete. In tutto il mutare architettonico intorno, lei resta lì, ferma in mezzo alla piazzetta a raccontare la storia di quel desiderio di ricchezza e di agio a cui la gente credeva possibile accedere solo trasgredendo a regole severe e sovvertendo l’ordine del sacro e del profano.

“Vuoi diventare ricco e potente?” Erano queste le parole che mio nonno mi raccontava di avere sognato. “ Recati con il buio alla fontanella e porta con te una capra. A mezzanotte in punto dai da mangiare alla capra un’ostia consacrata. La terra si aprirà e tu troverai il tesoro più ricco sepolto dai briganti. I tuoi problemi  finiranno!”

La tentazione di seguire queste parole si alternava al terrore di infrangere le regole del sacro  e, alla fine, ebbe la meglio la virtù: povero ma rispettoso di un destino che lo aveva condannato a vivere secondo le regole della dignitosa fatica quotidiana che non rende ricchi ma lascia integri i sogni di riscatto, mio nonno continuò ad essere custode di un segreto svelato a sua nipote, in una serata davanti al fuoco.

Rosanna Ricciardi

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