Passeggiando tra rovine ed elefanti

Sono echi di un tempo antico, fatto di battaglie, di giochi, di riti termali, di celebrazioni religiose quelli che si percepiscono visitando gli scavi archeologici dell’antica Grumentum in Val D’Agri, città romana la cui fondazione risale al III sec a.C., oggi Grumento Nova.
Una volta giunti qui sembra di entrare in un vortice spazio temporale che ci porta indietro nel tempo e che ci permette perfino di vedere una mandria di elefanti. Elefanti si, avete ben inteso! Pare, infatti, secondo lo storiografo romano Livio che nel 207 a.C. ,durante la II Guerra punica qui si fosse svolta la battaglia fra i romani di Gaio Claudio Nerone ed i cartaginesi di Annibale. Fu proprio quest’ultimo, considerato il più grande condottiero di tutti i tempi oltre che acerrimo nemico di Roma ad avere fra le fila del suo esercito gli elefanti. La battaglia finì con un esito incerto, non si ha infatti concordanza fra le varie fonti.
E’ dunque un’atmosfera d’altri tempi quella che si respira visitando i resti di un patrimonio storico archeologico straordinario, attraverso i quali si percepisce la forma di una tipica città romana abbandonata e mai più reinsediata.
Il sito di Grumentum, infatti, rappresenta uno dei pochi casi in Italia, in cui con un colpo d’occhio è possibile comprendere lo schema urbanistico e vedere in eccellenti condizioni i principali edifici pubblici tipici di una città romana. Tra essi: l’anfiteatro, il teatro, i templi, fra cui il Cesareus dedicato al culto degli imperatori romani, il Capitolius dedicato alla triade Giove, Giunone e Minerva, una ricca residenza privata chiamata la Domus dei mosaici, il foro, la basilica un edificio civile con funzioni di mercato e di amministrazione della giustizia, la curia ed in ultimo, ma non certo per importanza le terme imperiali tra le meglio conservate al mondo.

di Anna Nica Fittipaldi

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