Il fagiolo Ciuoto o Regina Sarconi I.G.P.

Su terreni alluvionali privi di calcare attivo e irrorati dall’acqua del fiume Sciaura che sgorga dalle sorgenti del Sirino, a Sarconi,in provincia di Potenza, cresce un fagiuolo che è allo stesso tempo ciuoto (stolto ,stupido, non pregiato) e Regina. Come è possibile diranno i miei lettori? E’ possibile perché il fagiuolo di Sarconi, povero e semplice, coltivato dalla plebe e cibo utilissimo per l’inverno, era richiesto e presente anche sui deschi reali della Regina del Regno di Napoli! Ed ecco perché si chiama “ Ciuoto Regina”. I fagioli di Sarconi sono un prodotto tipico, strettamente connesso ad un’immagine antica della nostra cara terra ed è il frutto di legami con il territorio, di gente che per necessità è partita e non è mai più tornata, di tradizioni, di antichi mestieri, di gusti salvaguardati con passione. Io ricordo a casa di mia nonna, la pignatta di terracotta posta accanto al fuoco in cui cuocevano i fagiuoli con aglio, sedano, alloro e pomodoro, una ricetta che ancora oggi ripropongo ai miei amici. Ma sono graditi anche conditi semplicemente con un filo di olio perché, come si legge in un vecchio trattata di cucina “ i fagioli di Val d’Agri cuociono a prima acqua e hanno l’incontestabile pregio di presentarsi, dopo la cottura, a pasta fluida e di gusto piacevolissimo”. Gusti antichi in tempi moderni!

di Rosanna Ricciardi

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