Trekking per le vie verdi lucane

Andar per monti

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I Sentieri dei pastori

Chilometri di sentieri permettono di organizzare escursioni di varia difficoltà in gran parte del territorio del Sud occidente lucano. Avventurarsi sulle vecchie strade e mulattiere che salgono fino alle alte quote o inoltrarsi lungo i sentieri che portano dai boschi lungo fiumi e i ruscelli, consente di scoprire più da vicino i ricchissimi ambienti naturali di questo territorio. E’ possibile scegliere percorsi per tutte le capacità, dai più facili, alla portata anche delle famiglie e dei bambini, fino ai più lunghi e impegnativi, destinati a chi ha più allenamento, tutti i sentieri permettono esperienze e, con un po’ di fortuna, incontri emozionanti a contatto con la natura.

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Sentiero Castagnareto


La Montagna detta Castagnareto è, a dispetto del nome, senza castagni che abbondano in vece alle sue pendici. E’ a pochi km da Lagonegro ed è esplorabile tramite un anello che riporta al punto di partenza in circa 2 ore. Montagna del demanio quindi di tutti è ben curata dalla forestale. Lasciando la comunale asfaltata che conduce al Laudemio ci si inoltra in una magnifica faggeta vigorosa ed elegante che è punteggiata da Agrifogli. Continuando a salire si incontrano un poco di querciole, poi in alto una magnifica cerreta attraverso la quale si giunge ad uno spiazzo roccioso che domina la valle del Bompilio e la paurosa gola delle Cararuncedde su cui vola l’ardito ponte dell’autostrada. Tocca salire ancora un poco e si arriva in cima dove fanno da padrone le ginestre, ridiscendendo poi si attraversa un colonnato di faggi ombrosi e solenni. Durante il percorso si sfila vicino a tre doline un tempo usate per custodire la neve. La montagna è per tutti.


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Sentiero Coccovello

Montagna di Rivello poco conosciuta, ma molto suggestiva. Il percorso è lungo, circa 5 ore, ma non faticoso. Non si può affrontare da soli perché la montagna è vasta e senza indicazioni. Si parte dal rettilineo del Rotale salendo lungo una carrabile molto appesa ad una località detta Tempa ru Truono dove è sito un grosso impianto di ripetitori. Indossati gli zaini ci si avvia per un sentiero appena visibile che muove tra rocce spoglie dove cresce abbondante la lavanda. Poi si affronta lo zig zag in una faggeta. La salita dura un’ora circa al termine della quale si arriva ad un pianoro che è già la sommità della montagna. Il pianoro ha sul lato nord la faggeta sul lato sud un salto, diciamo un dirupo, che guarda il mare tra Sapri e Tortora. Il pianoro, molto articolato in valle, vallette e spuntoni di rocce, è il pezzo forte della passeggiata. Lo sguardo indugia tra due attrattive il mare e la faggeta. Sulla cresta abbondanti e magnifici si raggruppano dei “sorbi montani” dalle foglie dai riflessi argentei; una varietà vegetale quasi esclusiva del luogo che in quel sito espone esemplari molto vigorosi. La peculiarità geologica della montagna però è costituita dalle numerose doline di forma e dimensioni molto varie. In mancanza di un percorso ben segnato tra esse conviene non inoltrarsi troppo per non perdere, nella vegetazione, l’orientamento. Il percorso più suggestivo e tranquillo rimane la cresta che guarda il mare; muovendo lungo essa si giunge ad un altro impianto per radiotrasmissioni, ora in disuso, detto Tabellone. Da esso si inizia una discesa attraverso un lungo sentiero nella faggeta, ben due ore di marcia, però agevole e rilassante, fino a ritrovare la carrabile.

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Sentiero Niella Laudemio

Il percorso si avvia dalla carrabil Lagonegro Laudemio. Il percorso presenta delle difficoltà specie all’inizio perché ci si inoltra in una gola dove sbuca il Torrente Niella. La gola è stretta ed accidentata e richiede un buon equilibrio e qualche breve arrampicata. Ci si muove tra pareti rocciose ripide alle quali si aggrappano faggi contorti e numerosi Tassi. Si procede percorrendo la fenditura della montagna che prende il nome di Valle dei Porcili. Si risale detta valle fino ad una rustica fontana a partire dalla quale si abbandona la valle e si risale su di un lato di essa attraverso una faggeta, per antichi sentieri di carbonari. In alto la faggeta si dirada e si percorrono tratti spogli dai quali si mirano i paesaggi del Sirino. In alto si giunge ad un vasto prato scosceso dove sovente s’incontrano bovini al pascolo brado. Si sfila ora sotto monte Papa e si giunge ad un vasto pianoro di chiara origine glaciale detto Chianu ri l’uortu. Da esso si discende poi al Laudemio riprendendo la carrabile. La suggestione della passeggiata è costituita dalla differenza tra l’iniziale angustia della gola e l’ampio orizzonte che si dispiega in alto. La passeggiata ha qualche difficoltà ma non è pericolosa, richiede solo una certa agilità “montanara “.

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Sentiero Serra Longa

E’ una montagna ben visibile da Lagonegro per metà Lucana e metà Campana. Si raggiungono le sue pendici dal Fortino di Lagonegro per una carrabile che arriva alla frazione di Affonnatore. Qui zaino in spalla si raggiunge attraverso una comoda strada il crinale attraverso una faggeta. Dal crinale si mira il golfo di Sapri e tutto il golfo di Policastro. Muovendo lungo il crinale che è molto lungo (donde il nome Serra Longa) si percorrono valli e vallette. Sul crinale non esistono sentieri e ci si orienta mirando una montagna lontana detta Cocuzzo. Saliscendi tra alberi e radure, facilmente s’incontrano cavalli, e quindi si arriva alla strada carrabile. In quel posto si apprende da cartelli turistici che colà sono già passati prima Pisacani e poi Garibaldi, muovendo uno verso la morte l’altro verso la vittoria. Qualche riflessione storica è d’obbligo anche perché lì è pure una piccola edicola votiva di un povero soldatino scampato al massacro del Carso. E’ un posto buono per mangiare la colazione, per mirare il paesaggio e discorrere. Ci vuole ancora un’ora per raggiungere le macchine, ma è tutta discesa. La camminata è lunga circa 5 ore ma comoda e panoramica. Adatta a tutti.

di Mario Iudici

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