Montagna di Rivello poco conosciuta, ma molto suggestiva. Il percorso è lungo, circa 5 ore, ma non faticoso. Non si può affrontare da soli perché la montagna è vasta e senza indicazioni. Si parte dal rettilineo del Rotale salendo lungo una carrabile molto appesa ad una località detta Tempa ru Truono dove è sito un grosso impianto di ripetitori. Indossati gli zaini ci si avvia per un sentiero appena visibile che muove tra rocce spoglie dove cresce abbondante la lavanda. Poi si affronta lo zig zag in una faggeta. La salita dura un’ora circa al termine della quale si arriva ad un pianoro che è già la sommità della montagna. Il pianoro ha sul lato nord la faggeta sul lato sud un salto, diciamo un dirupo, che guarda il mare tra Sapri e Tortora. Il pianoro, molto articolato in valle, vallette e spuntoni di rocce, è il pezzo forte della passeggiata. Lo sguardo indugia tra due attrattive il mare e la faggeta. Sulla cresta abbondanti e magnifici si raggruppano dei “sorbi montani” dalle foglie dai riflessi argentei; una varietà vegetale quasi esclusiva del luogo che in quel sito espone esemplari molto vigorosi. La peculiarità geologica della montagna però è costituita dalle numerose doline di forma e dimensioni molto varie. In mancanza di un percorso ben segnato tra esse conviene non inoltrarsi troppo per non perdere, nella vegetazione, l’orientamento. Il percorso più suggestivo e tranquillo rimane la cresta che guarda il mare; muovendo lungo essa si giunge ad un altro impianto per radiotrasmissioni, ora in disuso, detto Tabellone. Da esso si inizia una discesa attraverso un lungo sentiero nella faggeta, ben due ore di marcia, però agevole e rilassante, fino a ritrovare la carrabile.