Una passeggiata sul monte Armo

Uno degli aspetti più affascinanti della Valle del Noce sta nel fatto di poterla osservare da differenti prospettive, essendo circondata da monti su tutti i suoi lati. Queste alture nascondono spiazzi, sporgenze e anfratti da cui poter godere di un panorama mozzafiato, in qualsiasi stagione dell’anno. In quella invernale, quando le vette sono innevate e l’aria è cristallina, ci si rende conto ancor di più della stupefacente diversità di questo luogo, composto da un fondovalle fertile, ricco di acqua e protetto da profili montuosi che risaltano la maestosità della natura in esso custodita. E, oltre quelle montagne, il mare, in un dialogo costante e irrinunciabile col suo entroterra. Specificità e potenza di un territorio capace di offrire tutto in pochi chilometri quadrati. Attraversare la Valle del Noce significa passare nel mezzo di paesaggi sovrapposti. Risalirne l’altitudine per osservarla dall’alto, come facevano i monaci bizantini dall’eremo di Sant’Elia (sul monte Armo, che sovrasta la città di Lauria), significa respirare aria purissima, riempirsi gli occhi di una grazia inebriante, rievocare ogni spiritualità naturale, dialogare con l’imprevedibilità del mondo e dell’uomo. Si sale e si riscende a piedi; e, dopo la visita, si può rinfrancare il corpo con del buon pane di grano locale, seduti difronte a un focolare scoppiettante. Nel tepore, si recupera memoria di un tempo passato, di una civiltà contadina che ancora oggi fa riecheggiare nella valle tutto il suo valore, tutta la sua tradizione. 
di Carmine Cassino

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