Le conserve di pomodoro

L’estate sta per finire, inizia a fare un po’ freddo, è il momento giusto per fare le conserve.
I pomodori sono stati cresciuti durante tutta l’estate, annaffiati perché si ingrossassero e diventassero belli maturi e succulenti per poter fare le conserve. Dei pomodori bisogna prendersi cura dall’inizio alla fine.
Vengono raccolti delicatamente dalla pianta, staccati uno ad uno e depositati in cassette per evitare che prendano colpi bruschi e si guastino. Vengono trasportati vicino ad una fontana in modo da poterli lavare accuratamente per poi portarli alle donne che iniziano a pulirli. Il pomodoro viene tagliato, privato dei semi e messo in pentola. I semi dei pomodori più belli sono selezionati, verranno messi ad essiccare e si pianteranno il prossimo anno per conservare la specie dei pomodori migliori, una selezione fatta dalle sapienti mani contadine.
I pomodori poi vengono portati ad ebollizione in pentoloni fino a che non iniziano a diventare passata di pomodoro… quando le bucce si separano ormai dal frutto, ecco che i pomodori vengono passati e poi messi di nuovo a bollire. Dopo circa un’ora, vengono messi in barattoli e bottiglie. Un procedimento manuale che principalmente si basa sull’occhio del contadino che sa quando fare il prossimo passaggio.
Una ad una tutte le bottiglie vengono messe in una grande cesta a risposare, al caldo, sotto vari strati di coperte per evitare che lo sbalzo di temperatura possa spaccarle.
E così quando questo procedimento è finito, le conserve vengono lasciate a riposare.
Il lavoro del contadino è così, un procedimento così lungo e lento che poi si conclude con il riposo e la soddisfazione di gustare poi il prodotto della grande fatica.
di Maria Martino

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